Royal | Gli NFT per gli artisti musicali

Initiate
Di Andrea Ferrario
27 Aprile 2022

Indice

Gli NFT musicali grazie a Royal hanno trovato una nuova possibilità nel mercato NFT.

Di cosa si occupa Royal

Gli NFT fino ad oggi sono sempre stati legati ad elementi visivi: arte, collezionabili, progetti gaming ecc.
Royal vuole discostarsi da questo trend, creando una piattaforma di NFT legata al mondo musicale, in particolare alle royalties dei brani e degli album.

Questa è solo una delle possibili implementazioni degli NFT all’industria della musica, ma è quella che ha fatto più scalpore. Durante il 2021 c’è stato un periodo in cui artisti come Grimes o Mike Shinoda iniziarono a vendere alcune canzoni come NFT dando la possibilità ai fan di possedere il token associato alla canzone.

Questo metodo però creava diversi problemi legati ai diritti di possesso e alla proprietà intellettuale della canzone stessa.

Royal non fa altro che bypassare questo metodo, creando un sistema di royalties legato agli NFT della canzone. L’artista decide quanto destinare ai possessori e quanto tenere per sé, mantenendo sua la proprietà intellettuale e i diritti commerciali.

Questo dà vita ai LDA (Limited Digital Assets) che permettono di possedere una quantità limitata dei diritti della canzone in modo da ricevere in seguito una parte dei profitti in base al successo del brano.

É una sorta di doppio guadagno spartito tra l’artista e i fan, entrambi guadagnano in base al successo del prodotto.

Inoltre l’artista può aggiungere diverse edizioni più o meno rare per offrire più percentuale delle royalties e contenuti esclusivi legati al suo percorso musicale.

Gli NFT della piattaforma vengono creati sulla rete Polygon e quindi accessibili anche su piattaforme di rivendita secondaria come Opensea.


Da Nas a Diplo

Il primo drop della piattaforma è avvenuto l’11 gennaio 2022, data in cui Nas ha lanciato due singoli facenti parte del suo ultimo album.

Grazie a questa collaborazione la piattaforma ha avuto grande successo, attirando l’attenzione di altri artisti come 3LAU, Vérité, Ollie e Tritonal.

L’ultimo drop è stato quello di Diplo, il quale ha portato anche i fan della dance ad approcciarsi a questo nuovo strumento di investimento e supporto del genere.

Prendiamo in esempio quest’ultimo; Diplo con “Don’t forget my love” ha suddiviso gli NFT in 3 tier diversi: Gold, Platinum e Diamond.

Ognuno di essi ha una percentuale di royalties più alta e una disponibilità più scarsa.

Il tier più basso, il gold, costa 99$ e permette di avere lo 0,004% di royalties, per un totale pari all’8% suddiviso su tutti e 2000 i token. Con la somma delle percentuali degli altri due tier, Diplo ha destinato il 20% delle royalties totali ai fan.

Grazie a questo drop la piattaforma ha fatto parlare di sé e si aspetta un forte incremento nelle collaborazioni con gli artisti.

Tirando le somme, Royal non solo ha rivoluzionato gli NFT musicali, ma anche l’industria della musica dando l’opportunità a terzi di possedere le royalties di una canzone per la prima volta.

Link: https://royal.io/

Autore: Andrea Ferrario

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